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domenica 15 dicembre 2013

La tiroidite: come si manifesta, come curarla

La tiroide è, come detto, una ghiandola a secrezione interna ciò significa che al pari di altre ghiandole del sistema endocrino riversa i suoi ormoni all’interno del corpo; sono ghiandole a secrezione esterna invece, quelle ghiandole che agiscono riversando i loro prodotti all’esterno del corpo, ad esempio le ghiandole sebacee, sudoripare, solo per citarne due.
L’energia, questione di tiroide
La tiroide svolge l’importante compito di secernere ormoni quali la Tiroxina e la Triiodotironina, sostanze queste che regolano il dispendio di energia da parte dell’organismo intervenendo nella sua produzione e non solo, a questi ormoni è affidato anche il compito di presiedere alla crescita armonica del corpo e delle cellule che lo compongono così come, quando eravamo nel “pancione ” della nostra mamma, il nostro cervello cresceva anche grazie alla tiroide.
Gli stessi grassi del sangue vengono utilizzati nel metabolismo dell’organismo proprio grazie a questa ghiandola endocrina e con meccanismi complessi alla tiroide è anche affidato il difficile compito di presiedere alla funzionalità del cuore, al buono stato di salute della pelle, delle unghie, compreso il benessere della nostra mente. In tutto ciò gioca un ruolo fondamentale lo iodio che è un componente essenziale della conformazione degli ormoni.
Le malattie della tiroide
In questa sede parleremo della tiroidite, ma le malattie della tiroide sono molteplici e saranno oggetto di trattazione nei prossimi argomenti. Dunque, tornando alla tiroidite tale patologia fa parte di quel gruppo di malattie definite autoimmuni, intendendo con questo termine quelle patologie causate dal fatto che l’organismo non riconosce più un proprio organo come ” suo “; attaccandolo con i propri anticorpi lo tratterebbe alla stregua di un comune nemico.
La tiroidite
Dunque, una delle malattie autoimmuni più frequenti a cui va incontro la tiroide è la cosiddetta tiroidite, una vera e propria infiammazione dell’organo dovuta all’attacco dello stesso organismo, come visto in precedenza. A soffrire maggiormente della patologia sono le donne che si ammalano cinque volte di più degli uomini ad un’età intorno ai 45 anni in su, ma non mancano i casi di tiroidite giovanile.
Per completezza di informazioni diciamo che la tiroidite autoimmune è anche nota come tiroidite di Hashimoto, ciò in quanto a scoprirla fu questo medico nipponico che la descrisse nei dettagli.
Le cause della tiroidite autoimmune
Della tiroidite autoimmune non si conosce una vera e propria causa scatenante, ma come spesso accade con questo tipo di malattie croniche, la predisposizione genetica e familiare potrebbe partecipare all’esordio della malattia, senza dimenticare però che alcune malattie infettive su base virale possono essere implicate anch’esse quali cause indirette, alla stregua degli stessi fattori ambientali e ormonali che possono partecipare parimenti alla malattia stessa.
La sintomatologia della tiroidite autoimmune
Spesso il paziente per lungo tempo, pur essendo affetto dalla patologia, non ravvisa alcun cambiamento del proprio stato di benessere, è solo col tempo che intervenendo una vera e propria alterazione della ghiandola, si verifica uno squilibrio degli ormoni secreti e solo in quest’epoca il paziente è indotto a recarsi dal proprio medico per lamentare una serie di sintomi che non riesce più a spiegarsi. La stanchezza cronica e soprattutto immotivata e protratta nel tempo è il sintomo principe che il malato lamenta al proprio medico curante segno che la tiroide sta cominciando a dare i segni di un malfunzionamento essendo di fatto interessata da quello che si definisce ipotiroidismo.
Al primo sintomo è spesso associata una palese difficoltà di concentrazione, un aumento ponderale abbastanza evidente, una continua difficoltà di concentrazione con perdita progressiva della propria performance psico-fisica, compresa la sonnolenza, la pelle secca, la perdita di peli e capelli e l’alterata resistenza al freddo rispetto ad un tempo.
sintomi sono generalmente lamentati tutti in sequenza uno dopo l’altro e difficilmente, nel caso di una tiroidite autoimmune ci si lamenta di solo uno o due di questi segni, visto che quando si giunge a lamentarsi di una sintomatologia costellata da diversi disturbi si è di fronte ad uno stato conclamato di infiammazione con conseguente riduzione di volume della tiroide stessa e perdita parziale o, addirittura totale della funzionalità dell’organo.
Diagnosi di tiroidite autoimmune
L’endocrinologo al quale ci si sarà rivolti su indicazione del proprio medico di famiglia, ravviserà l’esigenza di accertare lo stato della tiroide sottoponendo il paziente ad tutta una serie di esami ematici che consistono nella conta degli anticorpi anti-tireoglobuline e anti-perossidasi, ricordiamo l’origine della malattia autoimmune, oltre a definire altri importanti parametri circa la funzionalità della tiroide quali il dosaggio del TSH, del T3 e del T4, il tutto accompagnato da un’ecografia della tiroide che serve a delineare l’esatta morfologia e grandezza dell’organo e gli eventuali danni che abbia riportato.
Terapia della tiroidite autoimmune
Occorre dire che non esiste una cura della malattia, però si giunge ugualmente a guarigione invitando il paziente ad assumere farmaci a base dell’ormone tiroideo, tiroxina, che la tiroide non è più in grado di rilasciare come dovrebbe. Il paziente in questo modo giunge presto alla remissione dei sintomi, riprende una vita normale e, soprattutto, non dovrà ricorrere ad alcun intervento chirurgico per questo tipo di patologia.
Fonte: Tanta salute